Industria 4.0: lo sviluppo in quattro province italiane

Presentati i risultati di un'indagine sulle competenze meccatroniche

15 dic 2016

i.n.

La meccatronica e l'automazione si stanno diffondendo sempre di più nelle imprese. Questo è uno dei dati emersi dall'indagine "Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia 2016", realizzata dal Politecnico di Milano e promossa da Messe Frankfurt Italia e Anie Automazione, che è stata presentata il 2 dicembre presso il Corriere della Sera durante l'incontro "Cultura 4.0 – Storie di automazione e non solo".

Giambattista Gruosso, professore del Politecnico di Milano, ha commentato i risultati della ricerca, condotta su un campione di 5.086 aziende di cui hanno risposto 860, situate in quattro province: Modena, Parma, Reggio Emilia e Bologna. Tra le aziende del territorio sono state scelte quelle di macchinari, beni di consumo e servizi, in particolare che si servono di meccatronica e automazione.

Posto che si tratta di un territorio particolare, perché l'Emilia-Romagna rappresenta un'avanguardia dal punto di vista industriale, è emerso che le aziende intervistate hanno una forte diffusione di tecnologie come robotica, Plm, sensori, Big Data ecc. Una vocazione all'innovazione che non è limitata alle grandi aziende. Dall'indagine emerge infatti che anche le piccole e medie imprese investono nella ricerca: caso limite è la provincia di Modena, con il 62,99% delle spese di ricerca fatto dalle medie imprese, ma anche nelle altre tre province il dominio delle grandi aziende negli investimenti di ricerca non è assoluto.

Tra le nuove tecnologie, le più diffuse sono quelle che riguardano la robotica, il Product lifecycle management, gli smart sensors e i Big Data. L'automazione, stando ai risultati dell'indagine, viene applicata soprattutto nella progettazione, nel settore risorse e sviluppo e nei servizi.

Sicuramente c'è maggiore consapevolezza, rispetto alle edizioni passate dell'indagine, di cosa sia l'Industria 4.0: lo dimostrano le definizioni date in risposta al questionario, che parlano di automazione, interconnessione delle macchine, sfruttamento di grandi quantità di dati, manutenzione predittiva.

Altre domande riguardano invece i passi necessari alla trasformazione in chiave 4.0. «Spesso viene chiesto un maggior coinvolgimento dell'imprenditore: c'è discrepanza tra management e ufficio tecnico», ha affermato Gruosso. Si auspica quindi una contaminazione tra le funzioni aziendali, che andranno adeguatamente formate. Altra necessità per il futuro è quella di mettere in relazione i dati aziendali con altri dati: «manca oggi la possibilità di accesso a banche dati condivise», ha commentato Gruosso.

Tra i rischi più sentiti c'è quello legato alla sicurezza delle informazioni, per il quale, secondo Gruosso, non sono ancora disponibili soluzioni concrete. Anche se, secondo Massimo Daniele di Schneider Electric, la cyber security sta «entrando sempre più nel mondo dell'automazione in chiave normativa per sensibilizzare le aziende». Infine, chi è coinvolto nei processi decisionali deve poter valutare velocemente il rapporto tra i costi e i benefici: secondo Gruosso «servono strumenti veloci per capire subito i vantaggi delle tecnologie».

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