Iper 4.0, come si accede agli incentivi?

Software iper-incentivati se si investe anche in macchine per l'industria

27 feb 2017

Franco Canna

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n 707 - gennaio-febbraio 2017

Dallo scorso 21 settembre, quando fu presentato al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, il Piano Nazionale Industria 4.0 ha catalizzato l'attenzione di media e imprenditori. Entrato nel corpo della Legge di Bilancio, il Piano è operativo dal primo gennaio di quest'anno con una serie di misure di grande interesse per le aziende manifatturiere. Vediamo gli aspetti concreti di tre delle misure più interessanti: iper e super ammortamento, rilancio della legge Sabatini e rinnovo del credito imposta per la ricerca e sviluppo.

Facciamo subito chiarezza su un punto: tutti gli investimenti in beni strumentali, ad eccezione delle automobili, possono accedere anche per il 2017 al beneficio del super ammortamento al 140%. Si tratta di un provvedimento che ha riscosso grande successo nel 2016 e che ha contribuito alla ripresa della domanda interna in molti settori del manifatturiero. Il super ammortamento vale per tutti gli «investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2017, ovvero entro il 30 giugno 2018 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2017 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione».

La vera novità è però l'iper ammortamento al 250%. È un beneficio pensato per le aziende manifatturiere che intendono non solo ammodernare il proprio parco macchine (per quello c'è il "semplice" super ammortamento), ma indirizzare i propri sistemi produttivi verso il futuro, verso quello "smart manufacturing" di cui tanto si parla. Le ottime intenzioni del Legislatore si sono però trasformate sostanzialmente in due tabelle – i famigerati Allegato A e Allegato B – che stanno destando più di qualche perplessità. Vediamo perché.

L'elenco delle macchine con accesso all'iper ammortamento
L'allegato A contiene l'elenco di tutti i beni materiali che possono accedere al beneficio dell'iper ammortamento. È suddiviso in tre sezioni: una prima dedicata ai sistemi di produzione, una seconda ai sistemi per l'assicurazione della qualità e una terza pensata invece per i miglioramenti dell'ergonomia. La prima sezione è quella più complessa e contiene di fatto un elenco di macchine utensili per asportazione, taglio laser, deformazione, sistemi per trasformazione dei materiali, macchine per assemblaggio e imballaggio e poi robot e sistemi per la logistica. Per distinguere questi beni da quelli che possono accedere al semplice super ammortamento vengono elencati una serie di requisiti che questi beni devono avere: controllo per mezzo di Cnc e/o Plc; interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica; integrazione con il sistema logistico ecc. La seconda sezione elenca una serie di sistemi per il monitoraggio dei processi produttivi al fine di migliorarne la qualità (sistemi di misura, macchine di prova, sistemi per la tracciabilità ecc.). La terza invece si sofferma sugli aspetti di usabilità, ergonomia e interfacciamento uomo macchina e prevede incentivi per esoscheletri e altri sistemi di ausilio all'operatore, postazioni ergonomiche, wearable e hmi avanzate. Come si può evincere, insomma, non basta acquistare sistemi avanzati. La lista delle macchine è fortemente sbilanciata sull'industria per la lavorazione della lamiera, sui sistemi per la trasformazione dei materiali e sui sistemi di fine linea (assemblaggio e imballaggio). Restano escluse moltissime aree.

Incentivi per i software: a quali condizioni?
Nella prima stesura del piano non erano previsti incentivi per investimenti in beni immateriali; grazie all'intervento di Confindustria digitale è stato invece stilato l'elenco dei software compresi nell'Allegato B. Si tratta di soluzioni per la progettazione, la simulazione, la sicurezza, la realtà aumentata, ecc. tutte connesse alla manifattura digitale. Per questi beni immateriali l'incentivo previsto è la maggiorazione dell'ammortamento al 140% (non quindi al 250% come per i macchinari). Ci sono due "ma": il primo è che questi software devono essere «connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0»; in altre parole, si tratta di una sorta di incentivo accessorio a quello previsto per gli investimenti in macchinari: se si investe in macchine per l'industria 4.0, anche la quota software viene agevolata. Il secondo è che sono esclusi tutti i software acquisiti tramite abbonamento, per i quali è quindi previsto un canone annuo e non una spesa fissa di acquisizione. Questo da una parte è logico, perché super e iper ammortamento per loro stessa natura si rivolgono a spese in conto capitale; dall'altra parte è un peccato perché uno dei cardini tecnologici di Industria 4.0 è proprio la fruizione di servizi software in modalità "as-a-service", quindi con abbonamento.

Accedere all'incentivo: quando è richiesta la perizia
La fruizione dell'incentivo del super e dell'iper ammortamento è automatica. Per accedere ai benefici basterà una dichiarazione da parte del legale rappresentante dell'azienda attestante che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo negli elenchi di cui all'allegato A o all'allegato B e che sia interconnesso ai sistemi di gestione della produzione. Solo nel caso in cui il valore del bene superi i 500mila euro è richiesta una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un'attestazione equivalente da un ente di certificazione accreditato.

Le spese in ricerca e sviluppo, crescono soglie e importo massimo
L'incentivo collegato alle spese in ricerca e sviluppo è stato prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2017. La novità è però la modifica delle soglie: la quota della spesa oggetto di incentivo passa infatti dal 25% al 50% del totale anche per le spese interne, mentre l'importo massimo annuale riconosciuto ad ogni beneficiario sale da 5 a 20 milioni. L'obiettivo del bonus è quello di incrementare del 30% l'attività di ricerca e sviluppo in Italia entro il 2017, attualmente stimata 15 miliardi di euro annui, che dovrebbe raggiungere così i 19,5 miliardi di euro.

Il credito agevolato, due novità
La Legge di Bilancio conferma e migliora anche gli interventi di supporto al finanziamento sulle piccole e medie imprese previsti dalla legge Sabatini. Complessivamente la Legge stanzia una dote di capitale pari a 560 milioni di euro per le domande presentate nel 2017 e nel 2018. Si tenga presente che finora sono state presentate oltre 19mila domande di agevolazione per un ammontare di contributo concesso superiore a 360 milioni di euro.
Innanzitutto viene rifinanziata la misura vigente (i cui fondi erano finiti la scorsa estate), offrendo alle Pmi un contributo in conto interessi nella misura del 2,75% annuo per i finanziamenti collegati a investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica a uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, software e in tecnologie digitali.
La Legge di Bilancio prevede però due novità: l'incentivo è infatti maggiorato del 30% (quindi arrivando al 3,575%) per i contributi collegati a investimenti che agevolino «la transizione del sistema produttivo nazionale verso la manifattura digitale» (Industria 4.0) in «macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (Rfid) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti». Inoltre questi progetti avranno il diritto di accedere a una quota pari al 20% del totale dei fondi a disposizione.

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