L'Europa rilancia sull'efficienza

La Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure volte a migliorare l'efficienza energetica, per poter raggiungere l'obiettivo di ridurre i consumi del 20% entro il 2020, ovvero tagliare 368 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep), rispetto a un consumo strimato al 2020 in 1.842 milioni di tep. Obiettivo che senza l'avvio di misure correttive rischia di sfumare...

28 giu 2011

Redazione

La Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure volte a migliorare l'efficienza energetica, per poter raggiungere l'obiettivo di ridurre i consumi del 20% entro il 2020, ovvero tagliare 368 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep), rispetto a un consumo strimato al 2020 in 1.842 milioni di tep. Obiettivo che senza l'avvio di misure correttive rischia di sfumare...

Direttiva sull'efficienza energetica. Le misure sono contenute in una articolata proposta di Direttiva energetica presentata il 22 giugno scorso. "La nostra proposta mira a rendere più efficiente l'uso dell'energia nella nostra vita quotidiana e ad aiutare i cittadini, le autorità pubbliche e l'industria a gestire meglio il loro consumo energetico. Ciò dovrebbe anche concretizzarsi in bollette più contenute e creare un forte potenziale per nuovi posti di lavoro in tutta l'UE" ha dichiarato Günther Oettinger, commissario europeo per l'Energia.

Il "pacchetto" della Commissione contiene diverse misure, semplici e al tempo stesso ambiziose:

- obbligo giuridico per tutti gli Stati membri di istituire regimi di risparmio energetico: le società di distribuzione o di vendita di energia al dettaglio saranno obbligate a risparmiare ogni anno l'1,5% del volume delle proprie vendite, attuando tra i consumatori finali di energia interventi di efficienza energetica quali ad esempio il miglioramento dell'efficienza del sistema di riscaldamento, l'installazione di doppi vetri o l'isolamento dei tetti. In alternativa, gli Stati membri hanno la possibilità di proporre altri meccanismi di risparmio energetico, ad esempio programmi di finanziamento o accordi volontari in grado di portare agli stessi risultati senza però imporre alcun obbligo alle imprese del settore.

- Il settore pubblico darà l'esempio: gli enti pubblici si impegneranno a favore della diffusione sul mercato di prodotti e servizi a basso consumo energetico sottostando all'obbligo legale di acquistare edifici, prodotti e servizi efficienti sotto il profilo energetico. Essi dovranno inoltre ridurre progressivamente l'energia consumata nei propri locali effettuando ogni anno i necessari lavori di rinnovo su almeno il 3% della superficie totale di tali locali.

- Risparmi energetici per i consumatori: i cittadini potranno gestire meglio i propri consumi energetici grazie ad un accesso semplice e gratuito ai dati riguardanti il consumo in tempo reale e l'evoluzione dei consumi, avvalendosi di contatori individuali più accurati. La fatturazione dovrebbe basarsi sul consumo effettivo, calcolato sulla base dei dati rilevati sul contatore.

- Misure per l'industria: le PMI saranno incentivate a sottoporsi ad audit energetici e a diffondere le migliori pratiche, mentre le grandi imprese dovranno effettuare un audit del proprio consumo energetico che le aiuterà ad individuare dove è possibile ridurre i consumi.

- Maggiore efficienza della produzione di energia: monitoraggio dei livelli di efficienza delle nuove capacità di produzione di energia e definizione di piani nazionali di riscaldamento e raffreddamento (calore e freddo) come base per una pianificazione sana di infrastrutture di riscaldamento e raffreddamento efficienti, che prevedano anche il recupero del calore disperso.

- Trasmissione e distribuzione dell'energia: l'obiettivo è di migliorare l'efficienza garantendo che le autorità di regolamentazione nazionali del settore energetico tengano conto, nelle loro decisioni, di criteri di efficienza energetica, in particolare al momento dell'approvazione delle tariffe di rete.

Il contesto. La proposta della Commissione fa seguito ai più recenti appelli all'azione del Consiglio europeo (4 febbraio 2011), dal Consiglio "Energia" (10 giugno 2011) e dal Parlamento europeo per raggiungere l'obiettivo di ridurre del 20% il consumo energetico dell'UE previsto per il 2020. Le ultime stime della Commissione, che tengono conto degli obiettivi nazionali di efficienza energetica per il 2020 che gli Stati membri si sono posti nel quadro della strategia Europa 2020, mostrano che l'Unione Europea non è ancora in grado di raggiungere questi obiettivi. Per far fronte a questa sfida, la Commissione europea ha proposto, l'8 marzo 2011, un nuovo piano di efficienza energetica che contiene una serie di misure da attuare in tutti i settori economici per conseguire ulteriori risparmi energetici. Questo piano è stato accolto favorevolmente dal Consiglio "Energia" e dal Parlamento europeo. Da queste basi prende spunto la proposta legislativa di Direttiva sull'efficienza energetica che trasforma in misure vincolanti molte delle azioni chiave contenute nel piano di efficienza energetica. La proposta si basa sulle esistenti direttive sulla cogenerazione e sui servizi energetici e le riunisce in un unico strumento giuridico globale destinato all'efficienza energetica nell'approvvigionamento e nel consumo finale di energia.

Revisione nel 2014. La direttiva prevede inoltre che nel 2014 la Commissione effettui una valutazione dei progressi realizzati verso l'obiettivo dell'UE di ridurre il consumo energetico del 20% entro il 2020 e, se necessario, formuli una nuova proposta legislativa per stabilire obiettivi nazionali di efficienza energetica vincolanti.

Per approfondimenti: Direttiva sull'efficienza energetica

Energia, Edilizia, Industria varia, Politica, efficienza energetica, Europa