La Fabbrica 4.0 sta diventando realtà

6 falsi miti che frenano le aziende sull'innovazione.

17 dic 2015

"La Fabbrica 4.0 sta diventando una realtà, anche se molte aziende italiane non sanno che possono innovare i processi produttivi e, soprattutto, non sanno come farlo. Questo si traduce in un ritardo per il settore manifatturiero italiano che sarà difficile colmare in futuro: la forbice tra le aziende che hanno innovato e quelle che sono rimaste ancorate a metodi tradizionali si è aperta molto negli ultimi anni ed è destinata a crescere ancora".

Parola di Tecnest, azienda fondata nel 1987 e specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche ed organizzative per la pianificazione, il controllo e la gestione dei processi di produzione e della supply chain.

"Spesso le aziende non innovano perché non sanno che ci sono metodi di gestione che potrebbero interessare proprio loro, perché non conoscono o sottovalutano i reali vantaggi, pensano di perdere la propria flessibilità operativa o, semplicemente, perché non credono che ci sia qualcuno che possa migliorare la qualità del proprio lavoro - dice Fabio Pettarin, uno dei soci fondatori e presidente di Tecnest -. In realtà quello che noi proponiamo non è introdurre un software per "burocratizzare" le metodologie lavorative, ma rendere più razionale e agile la gestione dei processi produttivi. Il tutto senza stop alla produzione".

Ecco quindi i principali falsi miti sull'innovazione nel manifatturiero. Il primo falso mito è che software e innovazioni riguardano solo le aziende che si occupano di IT, automazione industriale o tecnologia. "Qualsiasi azienda manifatturiera può innovare, qualsiasi sia il settore in cui lavora: tra i nostri clienti abbiamo realtà del settore automotive, metalmeccanico, elettronico, ma anche aziende tessili, del fashion, chimico-farmaceutiche. Più che cosa si fa, a noi importa il come" spiega Pettarin.

Un'altra convinzione errata è che l'innovazione riguarda solo imprese di grandi dimensioni e con clientela internazionale: "Molti tra i nostri clienti sono aziende medio-piccole che si occupano di un settore di nicchia. Anzi, spesso sono queste le realtà che beneficiano prima e meglio del nostro intervento".

Un altro falso mito molto diffuso è che l'introduzione dell'informatica in fabbrica comporti la riduzione dei posti di lavoro.

Il quarto errore è pensare che i sistemi informativi aziendali siano troppo rigidi per adattarsi alle continue e, spesso, imprevedibili variazioni del mercato.

A volte le imprese non intraprendono un processo di innovazione tecnologica in fabbrica perché pensano che l'investimento in termini economici e di tempo sia troppo elevato.

Un'altra obiezione riguarda il fatto che questi sistemi sono molto complessi da usare e richiedono formazione specifica per i diversi ruoli aziendali.

I vantaggi di una svolta tecnologica in fabbrica non mancano: "Con una gestione unica di tutte le fasi è possibile prevedere in anticipo i processi, con risultati tangibili: l'affidabilità nelle date di consegna aumenta fino al 40%, l'efficienza di produzione cresce del 20%, mentre la percentuale di scarti e prodotti non conformi scende significativamente. I tempi decisionali a livello manageriale diminuiscono fino al 60%". dichiara Pettarin, che conclude: "Il software non sostituisce le persone, ma serve ad aiutarle: non esiste fabbrica senza un cervello umano".

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