La case history di "Iper, La grande i"
19 giu 2018
Laura Aldorisio
Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 715.
Si aprono le porte scorrevoli, il carrello si riempie spuntando la lista della spesa, si paga e si torna a casa.
Questione di decine di minuti al giorno o a settimana. Ma ogni prodotto che si trova su ogni scaffale richiede un'organizzazione logistica al millimetro. Velocità, quantità, voluminosità: questi sono i tre asset della scommessa quotidiana che la grande distribuzione organizzata cerca di vincere. Iper, La grande i – membro dell'Advisory panel della fiera Intralogistica Italia (a Milano dal 29 maggio al 1 giugno) – è presente in sette regioni italiane con 27 punti vendita.
Assieme a Unes fa parte del Gruppo Finiper. «La nostra logistica ha un'architettura classica», spiega Giuseppe Femia, responsabile della logistica per Iper, La grande i.
«A Soresina, vicino a Cremona, il nostro magazzino di 60mila metri quadrati gestisce all'anno 25 milioni di colli di food secco e non food. La cifra non corrisponde all'intero nostro volume perché la strategia non è centralizzare tutto. Per una ragione volumetrica da un lato, ma soprattutto per il profilo culturale della tradizione aziendale: Iper, La grande i nasce come un aggregato di piccole realtà fra loro autonome. Ogni punto vendita ha al suo interno alcune scorte necessarie a rispondere alle richieste dei clienti».
Liscate ospita in 15mila metri quadrati la piattaforma di freschissimo per il pesce, i salumi, la frutta e la verdura.
Per l'Adriatico, invece, la piattaforma di riferimento è a Cesena, di circa 2mila metri quadrati, sempre per il freschissimo.
L'azienda si affida a un fornitore terzo per quanto riguarda, invece, il surgelato, i cui volumi non giustificano una gestione interna.
A livello globale sono circa 35mila le referenze gestite. Ogni punto vendita attira circa 500 referenze locali di fornitura diretta per il fresco e per il secco. Una quantità simile di referenze sta richiedendo una sempre maggiore integrazione della logistica tradizionale con l'automazione.
«Oggi tra referenze che entrano e che escono abbiamo mediamente una referenza in più al giorno. A fine anno ne contiamo 400 in più di media. Distribuiamo al giorno tra tutti i depositi tra gli 80mila e i 100mila colli a giornata. In numero maggiore il venerdì e il sabato », continua Femia. Iper, La grande i per il secondo anno consecutivo si conferma la migliore insegna sul web in Italia. È quanto emerge dalla classifica stilata da Bem Research, che ha analizzato le performance digitali dei vari brand della Gdo in Rete secondo parametri come le ricerche su Google, la velocità di caricamento delle pagine web e simili. Oggi Iper, La grande i offre ai clienti il servizio IperDrive: ordina la spesa on line e ritira la spesa nel punto vendita scegliendo data e ora.
Dagli ultimi dati tale servizio incide dall'1% al 2% sul fatturato totale per circa 1500 spese al giorno.
Dare seguito all'ordine del cliente spetta al punto vendita del ritiro. Così fino a oggi ma «a maggio sarà inaugurato un hub», anticipa Femia. «Lo scopo è svincolare il singolo negozio dalla preparazione della spesa. L'hub sarà ad Arese e servirà il Nord Italia. Il ritiro sarà presso il punto prescelto, ma per la prima volta sarà anche disponibile l'opzione della consegna a domicilio»
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