Il 15 agosto entra in vigore il regime aperto per la gestione elettriche ed elettroniche.
31 lug 2018
Carlo Fumagalli
Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 716.
Non si può prendere una direttiva tanto vasta come la 2012/19/UE, dedicata ai Raee – i rifuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – e pensare di applicarla automaticamente ad ogni prodotto.
Ci sono troppe differenze fra un elettrodomestico (che sicuramente una volta arrivato a fine vita diventa un Raee a tutti gli effetti) e una valvola, una caldaia, un regolatore gas, una cassaforte… insomma, una tecnologia meccanica.
Il cosiddetto "Open scope", che decorrerà dal prossimo 15 agosto, presenta infatti complessità variabili per ciascun settore e per ogni singola azienda, !no a richiedere valutazioni specifiche per ciascun prodotto.
(È un Aee, cioè un'apparecchiatura elettrica o elettronica? Quali componenti lo sono? Ci sono delle esclusioni? È considerato Raee domestico o professionale?).
Per questo i principali settori dell'industria meccanica rappresentati da Anima Confndustria si stanno organizzando per contribuire alla gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici provenienti dalle proprie apparecchiature, allo scopo di finanziarne le operazioni di recupero e smaltimento a fine vita.
Come ha lavorato Anima
Le singole associazioni di categoria hanno sviluppato un lavoro di analisi e di costruzione dei modelli condivisi di approccio alle normative, spesso arrivando alla definizione di un position paper per ogni singolo caso.
Spesso con l'aiuto di un Consorzio di produttori Aee, anche per evitare alle aziende eventuali sprechi da sovra-finanziamento, rischi di un involontario non rispetto delle norme, inclusioni errate dei prodotti nel campo di applicazione, errori di classificazione o nella gestione documentale.
Obiettivo dell'analisi: promuovere un approccio più virtuoso di "inclusione" e favorire un'applicazione alla disciplina Raee coerente e uniforme, sia a livello nazionale che europeo, evitando, per quanto possibile, penalizzazioni o distorsioni sul mercato.
Cosa cambia con il regime aperto
Un'apparecchiatura Aee raggiunge il fine vita, diventa un rifiuto: secondo la direttiva Raee le aziende produttrici sono responsabili per la sua raccolta e il suo smaltimento.
Ma quando un'apparecchiatura è considerata elettrica o elettronica? Per fare chiarezza sul campo di applicazione, la precedente versione della direttiva individuava 10 categorie di prodotto.
Una classificazione che escludeva, però, una serie di tecnologie difficilmente inquadrabili come Aee. Con un aggiornamento della direttiva, che rimodula le categorie in un regime aperto (detto appunto open scope), una serie di prodotti finora non incluse rientrano – a partire dal 15 agosto 2018 – nel campo di applicazione del decreto.
Le nuove norme open scope, insomma, costringono le aziende di diversi settori ad affrontare per la prima volta il tema della responsabilità estesa del produttore per la gestione dei rifiuti Raee.
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