Intervista a Marco Chiarini, General manager di Stommpy
09 giu 2017
Dati INAIL alla mano, l'incidentalità sui luoghi di lavoro ha registrato negli ultimi anni una confortante flessione. Il tema resta comunque centrale, non solo nell'ambito delle politiche di welfare ma anche nella definizione delle linee di sviluppo delle imprese.
Sono 5.145.9952 le imprese attive in Italia di cui 14.171, secondo il report del 28 febbraio 2017 elaborato dal ministero per lo Sviluppo economico, hanno richiesto un finanziamento per l'acquisto di beni strumentali in capitale fisso ovvero impianti, macchinari, edifici industriali per un investimento complessivo di oltre 5 miliardi di euro, che deve essere protetto.
"In tal senso, oggi, anche il più banale dei prodotti è sottoposto a rigide normative di costruzione, mentre per quanto concerne i dispositivi di sicurezza industriali ed in particolare i paracolpi a salvaguardia dei macchinari, pareti e scaffalature dai carrelli di movimentazione merci, non è prevista alcuna regolamentazione specifica." dichiara Marco Chiarini, General Manager di Stommpy, player attivo nella produzione e commercializzazione di sistemi paracolpi per utilizzo industriale, che continua: "il Decreto Legislativo 81/2008 definisce un quadro normativo decisamente incompleto dal punto di vista operativo" e conclude: "Sono, infatti, numerosissimi i fattori di rischio all'interno dei luoghi di lavoro, soprattutto se consideriamo quelli da collisione ed è facile immaginare come questa lacuna legislativa possa creare le condizioni per cui essere attratti da soluzioni non idonee, ignari del fatto che non solo non si otterrà alcun beneficio da tali prodotti, ma si dovrà gestire un aumento dei problemi e dei costi anziché eliminarli."
Un ruolo importante nella sicurezza è giocato dai paracolpi: un tempo sottovalutati e considerati una mera voce di costo, sono invece indispensabili dispositivi a cui viene affidata l'importante missione di tutelare sia le persone che i costosi investimenti aziendali.
A testimonianza di quanto la prevenzione sia rilevante, l'Inail continua a sostenere le Imprese con il Bando ISI, attivato nel 2010, che per quest'anno prevede un ulteriore stanziamento a fondo perduto di 244.507.756 euro, per le spese sostenute per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a favore delle aziende che decidono di effettuare investimenti in conto capitale.
Dal 19 aprile fino al 5 giugno 2017, infatti, le aziende che faranno domanda potranno ricevere un contributo pari al 65% del valore totale, fino ad un tetto di 130.000 euro. Il successo riscosso da questa iniziativa lo scorso anno, con circa 23.000 richieste inviate durante il click-day del 26 maggio 2016, dimostra la sensibilità del tessuto industriale italiano nei confronti di queste importanti problematiche.
In dettaglio, la percezione dei diversi fattori di rischio varia a seconda dei settori considerati: nel manifatturiero, ad esempio, è particolarmente sentito il rischio di infortuni derivanti da manovre scorrette (la maggior parte degli urti provocati da un carrello su ruote, con operatore a bordo, avvengono a marcia indietro). "Crediamo fermamente che iniziative come quella del Bando promosso dall'Inail possano essere un punto di partenza per la creazione di una normativa comune" ha detto Marco Chiarini. Stommpy, nella sua attività, tiene in considerazione, oltre alle classi energetiche e l'ingombro operativo, anche gli indici biomeccanici, ottenuti grazie alle informazioni registrate durante i crash test. Facendo riferimento alla ponderazione del rischio secondo la norma UNI ISO 31000, infatti, la scelta del livello di severità con cui è certificato un determinato sistema paracolpi va ad influire sulla serietà delle ricadute traumatologiche per l'operatore a bordo mezzo.
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