Lavorazione legno in frenata

Acimall rileva un brusco rallentamento delle vendite nel secondo trimestre dell'anno, a causa di una domanda interna che non decolla. Vanno meglio gli ordini dall'estero cresciuti di quasi 16 punti percentuali.

27 lug 2011

Redazione economia

Secondo i dati dell'osservatorio Acimall, associazione dei costruttori italiani di macchine e utensili per la lavorazione del legno, il settore evidenzia una brusca frenata della ripresa tra aprile e giugno, dopo un inizio d'anno positivo, a causa soprattutto delle difficoltà del mercato interno, mentre all'estero si conferma la tendenza ad investire in nuovi impianti.

L'industria nazionale, rilevano i ricercatori, si mostra invece "statica e poco incline al rinnovamento degli impianti", in parte a causa della dimensione media delle imprese utilizzatrici italiane:"capacità produttiva limitata e ridotta disponibilità economica non facilitano l'acquisto di soluzioni ad elevato contenuto tecnologico".

I dati Acimall indicano per il secondo trimestre un aumento degli ordinativi dello 0,4% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Crescono del 15,6 per cento le commesse dall'estero, mentre la domanda italiana mostra una forte contrazione, -31,5%. Nello stesso periodo il fatturato è in crescita dell'1,4% Il portafoglio ordini delle aziende resta stabile attorno ai due mesi, mentre dall'inizio dell'anno i prezzi sono aumentati dell'1,4 per cento.

L'indagine qualitativa condotta dall'associazione non delinea un trend univoco: se il 30 per cento degli intervistati indica una andamento della produzione positivo, il 40 per cento propende per una sostanziale stabilità e un altro 30 per cento dichiara una flessione delle attività. L'occupazione viene data per stazionaria da quasi otto imprese su dieci, in diminuzione dalle restanti. Le giacenze risultano stabili nel 53 per cento dei casi, in diminuzione nel 27 per cento e in crescita nel rimanente 20 per cento.

L'indagine previsionale conferma le dinamiche nel breve periodo: discreto ottimismo per quanto riguarda i mercati esteri, mentre non ci sono segnali di un imminente rimbalzo della domanda interna.

"La situazione non permette di pensare a una maggiore stabilità - commenta Ambrogio Delachi, presidente Acimall -. La filiera del legno italiana versa ancora in condizioni difficili, se non critiche, e rimanda gli investimenti. Dall'estero arrivano, come sempre, le maggiori soddisfazioni, anche se qualche preoccupazione in più ci viene dalle incertezze che stanno accompagnando le scelte su Ice. E' essenziale che il "made in Italy" possa contare su strumenti di sostegno adeguato, per un Paese in cui l'esportazione è una voce di fondamentale importanza".

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