Lo shock del mercato interno raccontato in un libro

«Come abbiamo fatto a permettere questa eutanasia della domanda interna?» "Debito e Crescita, l'equazione della crisi", presentato oggi dagli autori Marco Fortis e Alberto Quadrio Curzio, rappresenta un "diario" della crisi dalle origini oltreoceano fino ai giorni nostri.

13 mar 2013

c.f.

«Come abbiamo fatto a permettere questa eutanasia della domanda interna?». Lo spunto di Marco Fortis alla presentazione del suo ultimo libro scritto con Alberto Quadrio Curzio ("Debito e crescita, l'equazione della crisi", pubblicato da Il Mulino per la collana della Fondazione Edison) apre un argomento delicato e di stringente attualità.

Cosa è successo all'economia italiana negli ultimi 4 anni? Abbiamo perso circa 86 miliardi di euro in termini di Pil (più della metà solo nel 2012). Peggio ancora la domanda interna: le importazioni si sono ridotte fino a perdere più di 100 miliardi di euro, dei quali Il 66% solo nel 2012, da quando, cioè, è stata inaugurata la linea di austerity. Sono crollate, come è noto, soprattutto le costruzioni e gli investimenti in macchinari a causa della sovraccapacità produttiva dei potenziali acquirenti.

«A pagare il dazio più elevato è stata la parte virtuosa dell'Italia: l'industria manifatturiera, il settore che più di tutti produce l'economia reale». A causa del crollo del mercato interno, infatti, sono stati persi in questo campo quasi 50 miliardi di valore aggiunto in 4 anni.

Colpa delle imprese? «Assolutamente no. E la dimostrazione è nell'export – continua Fortis – che è ormai tornato ai volumi del 2008: quando c'è domanda l'Italia sa esportare, e lo fa con successo, il problema della manifattura è tutto nell'agonia del mercato interno».

La situazione italiana dipinta da Fortis si inserisce poi in un più generale quadro europeo che Alberto Quadrio Curzio ha descritto come colmo di buoni progetti, ma progetti spesso irrealizzabili.

«Il compito di far progredire l'Europa – ha spiegato – non può esaurirsi nelle parole; per dare spazio alla ripresa dell'economia reale sono stati messi in cantiere grandi progetti (ad esempio i progetti delle grandi infrastrutture europee), ai quali abbiamo tuttavia riscontrato una divaricazione impressionante a fronte di quelle che erano e risorse finanziarie disponibili per dare esecuzione a questi progetti».

Questi, in sinesi, i temi emersi dal dibattito in occasione della presentazione del volume "Debito e crescita. L'equazione della crisi", il terzo libro pubblicato dalla Fondazione Edison su questo tema che si pone come (al momento) ultimo tassello per creare un vero diario della crisi.

Marco FortisIl libro è organizzato come una collazione degli articoli scritti da Marco Fortis e Alberto Quadrio Curzio (su quotidiani quali il Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Il Messaggero ecc.) nell'arco temporale che parte dalla manifestazione del debito sovrano del 2011 fino al periodo appena precedente alle ultime elezioni.

Viene così a disegnarsi un percorso tripartito, che esamina il quadro di Stati Uniti, Europa e Italia: tre crisi parallele ma fortemente intrecciate nel processo che ha portato all'esplosione dei debiti finanziari anglosassoni fino in Europa.

Il messaggio di fondo del libro mette in evidenza un paradosso italiano: un Paese che ha buoni fondamentali economici è tuttavia coniugato a una debolezza politica già manifesta nel passato recente (e probabilmente aggravata dall'esito elettorale recente). Attraverso la lettura di questo disegno organico e analitico emergono prospettive, nuove chiavi di lettura, aspetti chiarificanti.

Energia, Edilizia, Alimentare, Movimentazione e logistica, Sicurezza e ambiente, Industria varia, Economia, Fortis