Made in Steel: aumentano spazio espositivo e paesi esteri presenti

La settima edizione dal 17 al 19 maggio a Fiera Milano

16 mag 2017

Si presenta con numeri in crescita la settima edizione di Made in Steel, fiera dedicata alla filiera dell'acciaio, che si terrà presso i padiglioni 22 e 24 di Fiera Milano (Rho) dal 17 al 19 maggio. Segni positivi per metri quadri venduti (+5% rispetto all'edizione 2015), così come per il fatturato generato e il numero di paesi esteri presenti.

L'evento organizzato da Siderweb – la community dell'acciaio – si proporrà come catalizzatore e centro di elaborazione di idee, proposte e soluzioni fondamentali per rilanciare la filiera siderurgica, tracciandone gli scenari futuri generati dal confronto fra tutti i livelli della catena del valore. «L'irrinunciabile mutamento dei modelli di business imposto dalla concretizzazione di Industria 4.0, lo scenario delle politiche commerciali mondiali in assestamento, la ricerca di soluzioni strutturali per rispondere alle criticità di un settore in profonda ristrutturazione sono temi che necessitano di un dialogo aperto e trasparente tra tutti gli attori della filiera siderurgica», ha affermato Emanuele Morandi, Ad della manifestazione.

L'appuntamento fieristico si inserirà in un contesto in miglioramento per la siderurgia nazionale. A dirlo è Stefano Ferrari, responsabile dell'Ufficio studi di Siderweb. «Il primo trimestre dell'anno in corso, secondo i dati diffusi da Federacciai, ha evidenziato una produzione siderurgica nazionale in crescita del 5,5% rispetto al medesimo periodo del 2016, con un output complessivo da 6,122 milioni di tonnellate. Si tratta del miglior primo trimestre dell'ultimo triennio, con un incremento superiore a quello dall'Ue nel suo complesso (+3,8%), ma anche di singoli paesi come la Germania, principale produttore in Europa, che ha accresciuto l'output dell'1,8%, la Francia (+3,3%) e la Spagna (+0,9%)».

«Mi associo al messaggio di moderato ottimismo per il settore siderurgico nazionale, ma non si possono dimenticare processi complessi in atto come quello della cessione di Ilva, della questione di Aferpi a Piombino o di altre imprese del settore come Leali Steel o Stefana», afferma Flavio Bregant, direttore generale di Federacciai. A ciò, si deve sommare «il contesto mondiale contraddistinto da sovraccapacità produttiva e da un confronto sempre più acceso tra protezionismo e globalizzazione che ha forti impatti sull'acciaio mondiale». Condizioni che rendono necessario un «confronto che superi i confini delle logiche di settore, necessario per generare una visione a medio - lungo termine».

Un'esigenza confermata anche da Tommaso Sandrini, presidente del sindacato Acciai di Assofermet – l'associazione nazionale delle imprese del commercio, della distribuzione e della prelavorazione di prodotti siderurgici, dei commercianti in metalli non ferrosi, dei commercianti in rottami ferrosi e delle imprese di distribuzione della ferramenta – che proprio giovedì 18 maggio, nell'ambito della seconda giornata di Made in Steel, terrà la propria Assemblea Generale Ordinaria.





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