Rimettere temi industriali ed economici nell'agenda politica
21 mar 2016
Il Centro studi Grande Milano torna a parlare di manifatturiero, per rimettere al centro dell'agenda politica i temi industriali ed economici del Paese. Oggi a Milano, nella sede della banca popolare del Commercio e dell'Industria (Ubi), la convention nazionale del Centro studi ha riunito rappresentanti del mondo aziendale e del mondo politico. Presenti infatti anche l'assessore del Comune di Milano Cristina Tajani e gli onorevoli Patrizia Toia e Sandro Gozi.
Introdotti da Daniela Mainini, presidente del Csgm, i rappresentanti del mondo dell'industria (attraverso le federazioni Anima, Anie, Animp e Smi) hanno raccontato la visione di una filiera produttiva sempre più integrata. Oggi meccanica ed elettronica ricoprono infatti un ruolo fondamentale per dare al Paese il saving energetico di cui ha bisogno, come ha spiegato il presidente di Animp e Anie Claudio Andrea Gemme, fornendo infatti tecnologie sempre più avanzate per consumare meno.
Meccatronica che ha saputo resistere agli anni più difficili della crisi grazie soprattutto a export e internazionalizzazione. Le imprese italiane, infatti, hanno saputo evolvere fortemente il proprio livello tecnologico, come ha spiegato il presidente di Anima Alberto Caprari, trovando di conseguenza nei mercati internazionali buyer e decision maker capaci di comprendere il risparmio nel medio/lungo periodo che deriva da tecnologie avanzate. Nonostante lo stesso mercato europeo rappresenti oggi una destinazione molto importante.
In rappresentanza della moda italiana è intervenuto il presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi. Un settore che, dopo la meccanica, conta numeri importanti: 450mila addetti 52 miliardi di fatturato, 10 milioni di bilancia positiva e il 5% del Pil italiano.
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