Patent Box: le novità per le imprese

Prevede vantaggiosi sconti fiscali

07 giu 2016

Una sfida decisiva attende le imprese italiane: proteggere il patrimonio di proprietà intellettuale, cercando di cogliere tutti quei vantaggi che anche l'Italia ha cominciato a mettere in campo. Come il "Patent box", novità fiscale di recente approvazione e introduzione. Il 20 giugno Anima, in collaborazione con Matteo Mussi (Girardi Studio Legale e Tributario) e Walter Pugliese (Studio Pugliese), organizza su questo tema una tavola rotonda, riservata agli associati.

Il Patent Box consente di escludere dalla tassazione una quota del reddito (30%, 40% o 50%) derivante dall'utilizzo di brevetti concessi o in corso di concessione, marchi registrati o in corso di domanda, disegni e modelli, software protetto e informazioni aziendali. È applicabile ai titolari di reddito d'impresa che svolgono attività di ricerca e sviluppo di proprietà intellettuali sulle seguenti tipologie di reddito: Royalty infragruppo o ricevute da terzi in relazione allo sfruttamento di immobilizzazioni immateriali; quota parte di reddito riferita allo sfruttamento delle immobilizzazioni immateriali impiegate per la produzione di beni o la prestazione di servizi; plusvalenze derivanti dalla cessione della proprietà intellettuale, le quali sono interamente escluse a condizione che almeno il 90% del relativo corrispettivo sia reinvestito in immobilizzazioni assimilabili.

Infine, con particolare riferimento ai marchi è probabile che per uniformarsi alle indicazioni dell'Ocse a breve non sarà più possibile includere tale intangible nel Patent Box e dunque i soggetti che fossero interessati a sfruttare i vantaggi fiscali collegati al reddito derivante dai propri marchi, è consigliabile che si affrettino a presentare domanda.




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