Progetto CODE e Direttiva sulla cogenerazione

La cogenerazione, produzione combinata di energia elettrica e termica, può giocare un ruolo molto importante nel raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali a livello europeo.

29 giu 2011

La cogenerazione, produzione combinata di energia elettrica e termica, può giocare un ruolo molto importante nel raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali a livello europeo.La Direttiva europea 2004/8/EC ha lo scopo di promuovere la cogenerazione nei diversi paesi comunitari anche in vista dell'ambizioso obiettivo 20-20-20. Il recente "progetto CODE" si propone di valutare quali risultati la Direttiva abbia raggiunto in ciascun paese.

Situazione molto varia. Ci sono paesi (in particolare la Danimarca) in cui questa tecnologia è da tempo incoraggiata e quindi molto applicata, altri paesi (tra cui Italia) dove ha incontrato molte difficoltà a diffondersi, soprattutto a causa di intralci burocratici e scarso sostegno economico. I risultati del progetto CODE sono stati discussi e diffusi in numerosi workshop a livello europeo, l'ultimo dei quali si è tenuto a Madrid nel marzo scorso e al quale hanno partecipato Silvio Rudy Stella e Alessandro Fontana, rispettivamente Presidente e il Segretario di Italcogen, l'Associazione aderente ad ANIMA che raccoglie in Italia i produttori di sistemi di cogenerazione.

Genesi del progeto CODE. "Il vero successo di una politica si riscontra nei suoi effetti nel mondo reale": questo il motivo principale che ha spinto Intelligent Energy (programma della Comunità Europea per sostenere finanziariamente le iniziative volte a promuovere l'efficienza energetica e l'uso delle fonti rinnovabili) a varare quasi due anni fa il progetto CODE (Cogeneration Observatory and Dissemination in Europe). Il riferimento è alla Direttiva europea 2004/8/EC sulla promozione della cogenerazione in Europa e il "progetto CODE" è quindi nato con lo scopo di verificare se la direttiva abbia centrato il bersaglio, favorendo effettivamente lo sviluppo della cogenerazione nel vecchio continente.

La cogenerazione (o CHP, Combined Heat And Power, produzione combinata di energia elettrica e termica) gioca un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali del 20-20-20. Per la sola Italia, il potenziale di sviluppo della cogenerazione, tra recuperi termici ed energetici, può contribuire a ridurre al 2020 il consumo di combustibili fossili per 12,6 Mtep ed evitare l'emissione di 36 Mt di CO2. Sempre con riferimento agli obiettivi 20-20-20, va ricordato che il target del 20% entro il 2020 di energia rinnovabile (17% per l'Italia) è computato sulla base dei consumi energetici finali nei settori elettrico, termico e dei trasporti. Promuovere l'efficienza energetica, e quindi anche la cogenerazione, ha l'effetto di ridurre i consumi, sui quali è calcolato il 17%. La diffusione della cogenerazione permette così di prendere i proverbiali due piccioni con una fava, favorendo il raggiungimento sia del target per l'efficienza energetica, sia di quello per le fonti rinnovabili. Vista l'importanza dello strumento cogenerazione, che si è meritato una direttiva ad hoc, è comprensibile la necessità della Comunità Europea di valutare gli effetti della Direttiva 2004/8/EC con un programma di monitoraggio dedicato, ossia con il progetto CODE.

Struttura e attività del "progetto CODE". La struttura del progetto CODE prevede 27 Stati Membri raggruppati in quattro macroaree (Northern, Eastern, South Eastern e South Western Europe) a ciascuna delle quali è stato assegnato un project leader.
Italcogen (Associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione, aderente ad ANIMA) e FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) hanno coordinato l'attività per la South Western Region (SW), comprendente sei nazioni: Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Spagna. Gli altri partner sono: Combined Heat and Power Association (CHPA) per la Northern Region; Jozef Sefan Insitute (JSI) per la Eastern Region ed Hellenica Association for the Cogeneration of Heat and Power (HACHP) per la South Eastern Region. Coordinatrice dell'intero progetto è COGEN Europe, avente sede a Bruxelles.

Fasi del progetto. Per comodità di gestione il progetto è stato suddiviso in work packages, ciascuno avente diversi obiettivi specifici. I primi work packages del progetto sono stati dedicati alla raccolta di informazioni di carattere più generale sui diversi Stati Membri: report quadriennali di valutazione dei "Potenziali nazionali di cogenerazione ad alto rendimento" che gli Stati Membri sono tenuti a inviare a Bruxelles secondo l'art. 10 della direttiva; stato ufficiale di implementazione della direttiva stessa; analisi delle barriere e dei meccanismi di supporto messi in atto dai diversi Stati Membri.
I risultati di questa prima fase del progetto sono stati raccolti in 5 report (uno per ogni Regione più un documento a livello europeo); i documenti sono scaricabili dal sito del progetto CODE, nella sezione "CODE regions" selezionando una regione e quindi cliccando su "Regional overview report on CHP potential" (ad esempio per la SWR, questo documento PDF).

Ulteriori step. Nei work packages successivi si è valutata la fattibilità economica di impianti di cogenerazione nei 27 Stati Membri. La valutazione è stata effettuata con un modello di calcolo atto a valutare il tasso interno di rendimento di cinque impianti "tipo", variabili per potenza, tecnologia e combustibile utilizzato, con una disamina dei principali fattori economico-finanziari concorrenti a determinare la bontà di un investimento nella cogenerazione. Su questo punto va detto che la difficoltà degli obiettivi prefissisi dal progetto ha fatto si che i risultati ottenuti siano da considerarsi solo indicativi. Sono state poi raccolte numerose case history di impianti di cogenerazione che, insieme ai risultati dello studio economico, sono state pubblicate in un manuale, scaricabile dal sito del progetto.

Situazione nei diversi paesi europei. Una volta delineato il quadro della situazione della cogenerazione e dopo averne valutata la fattibilità economica nei diversi Stati Membri, con gli ultimi work packages si è voluto sondare direttamente il terreno, raccogliendo le opinioni degli operatori nel settore CHP.
Sono state quindi poste alcune domande chiave sulla situazione e sull'efficacia della direttiva, sintetizzando le risposte in 5 report (analogamente a quanto fatto con i casi precedenti). I documenti saranno a breve pubblicati sul sito del progetto CODE.
Va detto che il quadro sull'efficacia della direttiva comporta situazioni molto diverse, per vari motivi. Da un lato, vi sono Stati (per esempio la Danimarca) dove la cogenerazione è stata da tempo promossa e incoraggiata, altri dove la lentezza nell'implementazione della direttiva da parte dei governi (per esempio il Portogallo) e i complessi iter necessari per le autorizzazioni hanno di fatto impedito una sua diffusione. In diversi stati (Polonia, Francia e altri) le barriere economiche sono ancora forti per poter sfruttare appieno il potenziale di risparmio energetico offerto dalla cogenerazione.

E in Italia? Anche il Paese non è immune da problemi, soprattutto per gli ostacoli di carattere burocratico: lentezza nell'implementazione della direttiva, quadro legislativo confuso, lunghi tempi per le autorizzazioni, pagamento degli oneri di sistema anche sull'energia elettrica autoprodotta.

Infine, parallelamente a tutte le fasi del progetto CODE, si è svolta un'attività di comunicazione e diffusione dei dati raccolti tramite una serie di workshop dedicati, organizzati dai coordinatori delle quattro regioni e da COGEN Europe. Per la SW l'ultimo dei workshop previsti si è svolto a Madrid il 15 marzo scorso, in concomitanza con l'assemblea annuale di Cogen Spain. FAST e Italcogen hanno partecipato con gli interventi di Silvio Rudy Stella (Presidente di Italcogen) e Alessandro Fontana (Segretario).


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