QF e Vibrodry per tagliare costi e impatto ambientale

La finitura in massa delle superfici metalliche, burattatura e vibrofinitura, sta attraversando una fase di rinnovamento sotto la spinta della riduzione dell'impatto ambientale e del contenimento dei costi. Rollwasch Italiana si inserisce in questo filone proponendo due soluzioni per la finitura: il preformato abrasivo Quattrofinish, o più brevemente QF, e i processi Vibrodry.

20 ott 2012

La finitura in massa delle superfici metalliche, burattatura e vibrofinitura, sta attraversando una fase di rinnovamento sotto la spinta della riduzione dell'impatto ambientale e del contenimento dei costi. Rollwasch Italiana si inserisce in questo filone proponendo due soluzioni per la finitura: il preformato abrasivo Quattrofinish, o più brevemente QF, e i processi Vibrodry.

I media di finitura QF comprendono prodotti diversi, comprese versioni per finiture a secco. In funzione del tipo di applicazione richiesta, i nuovi media abrasivi per metallo o legno - grazie al loro rapporto tra densità, elasticità ed abrasività - sono in grado di effettuare processi di finitura utilizzati da soli o, soprattutto per i metalli, in combinazione con composti additivi. L'unica cautela è di evitare l'impiego del processo a secco per la finitura di metalli con lega di alluminio e di magnesio.

Viceversa, l'ottone, ma soprattutto la zama, possono essere lavorate con processi di vibrofinitura a secco Vibrodry, indicati anche - con un'apposita variante - per materiali di durezza inferiore, come legno e materiali plastici. Si ottengono così superfici liscie, morbide al tatto, predisposte per una successiva fase di impregnazione o di verniciatura.

Nell'ambito dei manufatti in legno - segnala l'azienda - si sono conseguiti risultati interessanti nei manici per posate, pomoli per mobili, anelli per tende e settori affini mentre, per il settore dei polimeri, le applicazioni sono ancora più ampie, spaziando dall'articolo decorativo ai componenti tecnici.

I processi Vibrodry sono in grado di agire in simbiosi con i media QF, ottenendo il grado di abrasività e il livello di finitura desiderati. Alla base di questa tecnologia c'è infatti l'additivazione di composti abrasivi, parallela al carico dei pezzi, nell'ambito della vasca del vibratore. Una caratteristica di questi composti, legata essenzialmente al loro dosaggio, è quella di agire per il tempo stabilito, quindi di essere aspirata per un breve intervallo finale, prima della fine del ciclo e dell'arresto della macchina (o lo scarico automatico dei pezzi finiti). Questa tecnica consente di ridurre il consumo energetico legato alla fase di aspirazione ad un tempo minimo e circoscritto alla fase preliminare allo scarico, con il conseguente impatto minimo sui consumi energetici.

Comparando un processo classico con un processo Vibrodry - sottolineano in Rollwasch - gli stessi risultati vengono mediamente raggiunti a parità di tempo. Nella maggior parte dei casi, con tempi simili, le superfici levigate con processi Vibrodry possono risultare lievemente migliori, più lisce e fini: per esempio, una fibbia in zama, a parità di tempo con un processo ad umido, può risultare più chiara e, certamente, priva di alcune microtracce e ossidazioni, non venendo mai in contatto con acqua.

Altri benefici si riscontrano nell'abbattimento polveri: oltre a impegnare la fase di aspirazione solo per una minima frazione del tempo totale di processo, riducendo di conseguenza i consumi energetici, i rifiuti residui (polveri) derivanti dal consumo dei media sono molto contenuti e comportano, di conseguenza, minori costi di smaltimenti. Nella grande maggioranza delle applicazioni, la polverosità residua sui pezzi è irrilevante, quindi i manufatti possono andare direttamente, ad esempio, alle linee galvaniche; alcuni limiti operativi potrebbero tuttavia essere incontrati in casi con geometrie con presenza di micro fori, fori ciechi molto piccoli e lunghi, motivi arabescati molto fini e simili.

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