Le rinnovabili termiche, dalla cogenerazione alle pompe di calore, fino ai collettori solari, sono più economiche, altrettanto efficienti e creano sviluppo e lavoro in Italia e non in qualche lontano paese del Far East.
Leggi anche:
Articolo: Direttiva sull'efficienza energetica
Appello ai cittadini sulle rinnovabili termiche
Lettera aperta agli italiani per un futuro energetico migliore
Comunicato: Decreto fotovoltaico: la via più costosa per arrivare al 20/20/20
Commenti: Decreto Rinnovabili: la voce delle Associazioni
14 giu 2011
Il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia, Stefano Saglia, ha annunciato nel corso di un convegno alla Bocconi di Milano, l'intenzione di introdurre una sorta di conto energia, così come avviene per il fotovoltaico, anche per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Motivando l'affermazione con un'altra non meno importante, vale a dire che il calore prodotto da fonti rinnovabili è in grado di fornire il maggior contributo per il conseguimento degli obiettivi al 2020. Sempre secondo Saglia, gli strumenti per raggiungere questo obiettivo potrebbero essere la promozione della cogenerazione, l'autoproduzione di energia da parte delle piccole e medie imprese, un maggior impegno verso l'efficienza energetica. Per sapere se queste buone intenzioni si tramuteranno in atti concreti, ci vorrà tempo. E' comunque incoraggiante constatare come il tema delle rinnovabili termiche sia tornato al centro del dibattito politico e che l'opinione pubblica incominci finalmente a chiedersi se non esistano modi più efficienti per produrre energia dal sole, dal vento e dalle biomasse che non sia trasformarla prima in elettricità.
ANIMA è da sempre in prima linea nel sostenere il ruolo delle rinnovabili termiche per un corretto bilanciamento delle fonti energetiche nazionali. Tanto da spingere il Presidente della Federazione, Sandro Bonomi, a indirizzare – in pieno dibattito sul nuovo Conto Energia - una lettera aperta a politici, media e cittadini per richiamare l'attenzione sulla necessità di attivare uno strumento di incentivazione stabile per lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili termiche e per l'efficienza energetica in Italia.
Il potenziale delle rinnovabili termiche è indicato nel documento predisposto da Confindustria con alcune proposte per il "Piano Straordinario di efficienza energetica". Nello studio si stima che, con opportune azioni di efficienza energetica e tecnologie, si potrebbero risparmiare 86 MTep di energia fossile nei prossimi dieci anni, con una riduzione di 207,6 MTon di CO2. Fra le nuove tecnologie indicate da Viale dell'Astronomia spiccano proprio le rinnovabili termiche rappresentate da ANIMA. Queste offrirebbero nel complesso un risparmio petenziale di 29,20 MTep (34% del totale)nel periodo 2010-2020 con una riduzione di 74,6 MTon di CO2.
Sandro Bonomi, Presidente ANIMADel resto, lo stesso Piano di Azione Nazionale sulle energie rinnovabili, che delinea gli investimenti sulle rinnovabili termiche dei prossimi dieci anni, indica proprio le rinnovabili termiche come uno degli elementi su cui puntare, anche se fino ad oggi a queste tecnologie sono stati assegnati investimenti dieci volte inferiori rispetto al solare elettrico. Non solo. Secondo ANIMA, gli incentivi al fotovoltaico rappresentano "la via più costosa per arrivare al 20/20/20". Incentivando le rinnovabili termiche, i costi per le famiglie sarebbero inferiori e si otterrebbero maggiori risultati in termini di occupazione e sviluppo industriale. Secondo Bonomi, con il solo fotovoltaico "Gli italiani continueranno a pagare in bolletta un costo di prodotti molto spesso importati dall'estremo oriente". "Se proprio bisognava chiedere ai cittadini un contributo sono certo che chiunque avrebbe preferito destinarlo alla creazione di posti di lavoro in Italia finanziando l'industria delle Rinnovabili Termiche, in cui siamo tra i leader nel mondo".
A differenza del fotovoltaico, nelle termiche le tecnologie italiane sono tra le prime al mondo e danno lavoro, direttamente o indirettamente, a oltre 100mila famiglie. Stiamo parlando di caldaie ad alta efficienza, pompe di calore, impianti di cogenerazione destinati a soddisfare il fabbisogno di riscaldamento, raffrescamento estivo e produzione di acqua calda sanitaria."Tutti prodotti in stabilimenti radicati nel nostro territorio, con una forza lavoro, dal grande know how, invidiata da tutti i nostri competitor, tedeschi in prima linea – rileva il Presidente di ANIMA -. Stiamo parlando di un grande valore del nostro paese fatto di industria, lavoratori, tecnologie di punta che rappresentano un importante esempio di capacità produttiva diffusa lungo l'intera filiera meccanica".
Sulla strada virtuosa dell'efficienza energetica, meglio allora scommettere sul made in Italy, riconoscendo il lavoro e l'impegno dell'industria e delle famiglie che "ogni giorno fanno grande l'Italia in questo piccolo grande esempio di manifatturiero nazionale che vince nel mondo".
Un contributo positivo al dibattito viene dall'Europa, con la proposta della nuova direttiva sull'efficienza energetica presentata il 22 giugno scorso a Bruxelles. Il provvedimento punta a coniugare le indicazioni della Direttiva 2004 sullo sviluppo dell'efficienza energetica in Europa, per altro mai recepita nel nostro Paese, con gli obiettivi al 2020, che sembrano ancora lontani dall'essere raggiunti. Da segnalare anche la previsione di una verifica, da attuarsi nel 2014, per valutare l'efficacia dei piani volontari che gli stati membri dovranno aver definito ed implementato entro il 2012.
Leggi anche:
Articolo: Direttiva sull'efficienza energetica
Appello ai cittadini sulle rinnovabili termiche
Lettera aperta agli italiani per un futuro energetico migliore
Comunicato: Decreto fotovoltaico: la via più costosa per arrivare al 20/20/20
Commenti: Decreto Rinnovabili: la voce delle Associazioni
Speciale, rinnovabili termiche, direttiva efficienza energetica