Riscaldamento domestico: "costruiamo in Iran una filiera che ancora non esiste"

Intervista ad Alberto Montanini

04 dic 2015

c.f.

Intervista ad Alberto Montanini

La domanda di caldaie domestiche cresce in Iran. In un paese con popolazione ed edilizia residenziale in continuo aumento. Immergas, azienda di Brescello da 300 230 milioni di fatturato, ha iniziato a lavorare in Iran con una base commerciale già nel 2009. E si è espansa con uno stabilimento produttivo a Qazvin nel 2012 2011, nonostante l'anno più duro per le sanzioni che hanno bloccato il mercato Iraniano. «È un mercato giovane, in espansione e aperto al mondo» dice Alberto Montanini, Direttore Norme e Rapporti Associativi di Immergas, Presidente di Assotermica (produttori di apparecchiature e impianti termici di Anima) e Vice Presidente Federcostruzioni. Ora il progressivo scioglimento dell'embargo verso Teheran dovrebbe far ripartire ancora di più il giro d'affari, in quello che già oggi è il nono mercato di esportazione per i costruttori italiani.

Come si comporta la domanda di apparecchiature e impianti termici in Iran?
Sono sempre richiesti prodotti qualificati. Nonostante ci sia ancora poca confidenza con l'utilizzo del gas in ambito domestico. L'Iran parte dall'utilizzo di energia elettrica, oltre a legno e carbone. Ma vediamo sempre più entusiasmo verso l'uso di combustibile pulito, con generazione diffusa. È una normale evoluzione.

Il mercato è pronto? Quanto ci vorrà perché sia maturo?
Per avere confidenza con il gas ci vogliono decenni. Ma noi siamo sicuri che il mercato diventerà maturo e più sensibile al comfort e al benessere abitativo; del resto oggi non mancano problemi di benessere termo-igrometrico. Per noi, insomma, l'Iran non è tanto un mercato di export, ma di espansione interna, ecco perché abbiamo voluto essere presenti con uno stabilimento.

Ci sono concorrenti locali nel settore riscaldamento domestico?
Certo, c'è un'industria iraniana nel campo delle apparecchiature e impianti termici. Si tratta soprattutto di aziende nate come filiali di gruppi asiatici o joint venture. Ma il target medio alto del mercato apprezza di gran lunga i produttori europei.

Una nota di merito per l'industria europea e italiana.
È un riconoscimento del lavoro dell'industria europea in Iran. Che si è presa l'onere non solo di portare benessere ma una cultura dell'acqua calda sanitaria. E di creare una filiera che ancora non esiste. Oggi, infatti, il gestore della distribuzione del gas fornisce l'intero servizio, mentre vorremmo arrivare a una filiera dove ogni specialista si occupa della sua parte. Dal progettista, al costruttore, al grossista, fino all'installatore.

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