Rischi per le aziende: il più sentito è l'interruzione di attività

I risultati del sondaggio "Allianz Risk Barometer 2017"

24 gen 2017

I risultati del sondaggio "Allianz Risk Barometer 2017"

Il rischio più sentito dalle aziende a livello globale è, per il quinto anno consecutivo, l'interruzione delle attività. Questo è il primo dato che emerge dall'Allianz Risk Barometer, il sesto sondaggio annuale realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty Se che analizza i rischi aziendali, condotto su 1.237 esperti di rischio di 55 paesi. Le cause dell'interruzione delle attività sono aumentate, comprendendo i danni immateriali o i rischi intangibili, come gli attacchi informatici e l'interruzione delle attività dovuta a instabilità politiche, scioperi o attacchi terroristici. Le perdite in caso di incidente, infatti, vengono moltiplicate dalla crescente interconnessione di macchine, aziende e supply chain.

L'indagine viene condotta sia a livello mondiale che per area, paese, settore e dimensione di attività. Se il 37% delle risposte a livello globale indica quindi l'interruzione delle attività al primo posto tra i timori delle imprese, al secondo posto si colloca l'imprevedibilità del mercato, causata da fattori come il crescente protezionismo o il terrorismo. Si tratta della preoccupazione principale nei settori dell'aviazione/difesa, dei servizi finanziari, del marittimo e dei trasporti, così come in tutta l'Africa e il Medio Oriente. Secondo Euler Hermes, dal 2014 sono state introdotte a livello mondiale 600-700 nuove barriere commerciali all'anno.

Al terzo si trovano i rischi informatici, mentre al quarto le catastrofi naturali. Se si guardano i risultati dell'Italia, differiscono per quanto riguarda le catastrofi naturali, che, probabilmente a causa dei terremoti del 2016, salgono al terzo posto. Le catastrofi naturali sono la preoccupazione principale in Giappone e ad Hong Kong, come anche a livello mondiale tra le aziende di ingegneria/costruzioni e servizi/energia.

A livello mondiale, le minacce informatiche si posizionano al terzo posto, mentre salgono al secondo nelle Americhe e in Europa, per diventare il rischio più sentito in Germania, Regno Unito e nei Paesi Bassi, mentre in Italia si posizionano al quarto posto, con il 23% delle risposte. La minaccia va molto oltre la pirateria informatica e le violazioni dei dati e della privacy. La crescente interconnessione e la sofisticatezza degli attacchi informatici espone le infrastrutture sensibili come l'IT e le forniture di energia e acqua, cui si aggiunge la minaccia costituita dai guasti tecnici o dall'errore umano. I risultati dimostrano inoltre che le piccole aziende pongono il rischio informatico solo al 66° posto, ma l'effetto di un incidente grave potrebbe essere molto più dannoso per questo tipo di aziende.

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