Sandro Bonomi alla Conferenza stampa ANIMA del 14.12.2011

Estratto del discorso tenuto da Sandro Bonomi, Presidente Federazione ANIMA alla Conferenza stampa ANIMA di Mercoledì 14 dicembre 2011.

16 dic 2011

Estratto del discorso tenuto da Sandro Bonomi, Presidente Federazione ANIMA alla Conferenza stampa ANIMA di Mercoledì 14 dicembre 2011.

Buongiorno a tutti e benvenuti all'annuale appuntamento con la conferenza stampa ANIMA, la Federazione delle Associazioni Nazionali della Meccanica varia e affine di Confindustria. Come di consueto nel nostro incontro di fine anno con la stampa oggi vi illustreremo i dati di pre-consuntivo dell'anno in corso e le stime per l'anno prossimo.

Come potrete immaginare si tratta di un compito piuttosto arduo in questa fase congiunturale anche se, a dire la verità, mi rendo conto di aver già fatto questa affermazione in più di un'occasione negli ultimi quattro anni.
Dalla fine del terzo trimestre 2008 l'unica certezza che abbiamo imparato ad avere è che niente può essere dato per scontato. Sono venuti al pettine 20 e più anni di nodi, indecisioni e immobilismo.

Su tutti i fronti è necessario apportare grandi e piccoli cambiamenti. Famiglia, lavoro, impresa, società, stati nazionali devono essere oggetto di riflessione seria, approfondita e immediata per dare corso a tutte quelle modifiche essenziali per affrontare il mondo e i mercati di oggi. Non possiamo più permetterci di pensare di poter affrontare i nuovi scenari che si presentano oggi con le armi, gli strumenti e le strutture di ieri. Siamo entrati in una fase di esplorazione dell'ignoto carica di tensione ma anche di stimoli, curiosità e sfide.

Anche le strutture di supporto alle aziende come la Federazione che ho l'onore di presiedere ha intrapreso un processo importante di ripensamento, di rinnovamento e di cambiamento che si traduce quotidianamente in iniziative di promozione dei settore, servizi ad alto valore aggiunto per le aziende, presidio dei tavoli istituzionali.
Nel 2011 abbiamo interpretato questo spirito di cambiamento cercando di essere sempre al fianco delle aziende sui temi di attualità politica, normativa e gestionale in Italia e in Europa. La presenza di un ufficio ANIMA a Bruxelles e la stretta collaborazione che ci lega a Orgalime, la Federazione della Meccanica Europea, consente a noi e ai nostri associati di essere allineati e presenti in tutte le discussioni che possono impattare sul tessuto manifatturiero della meccanica italiana. Il regolamento "Made in" a tutela delle produzioni nazionali ed europee ancora in corso di discussione, l'attivazione di procedure antidumping per proteggere nicchie produttive che rischiano di scomparire, il coinvolgimento attivo degli Europarlamentari italiani per una loro sensibilizzazione sui temi legati alla crescita delle imprese manifatturiere del nostro Paese sono solo alcuni esempi di ciò che ritengo possa essere effettivamente utile alle nostre aziende ricevere da un'associazione come ANIMA.

Abbiamo dato il via anche a nuove piattaforme di scambio di informazioni e di interazione tra industria e politica attraverso la realizzazione del "Club della Meccanica". Un ciclo di incontri a tema che ha l'obiettivo di far dialogare rappresentanti dell'imprenditoria e referenti istituzionali sugli aspetti più spinosi del quadro normativo e sociale in cui le aziende si trovano ad operare. Allo stesso modo abbiamo mantenuto altissima l'attenzione all'evoluzione delle normative legate strettamente alla produzione attraverso il grande lavoro dell'Area Tecnica di ANIMA, con particolare riguardo alle Direttive Europee e alla loro integrazione all'interno del tessuto sociale, imprenditoriale e legislativo in cui operano le aziende che rappresentiamo.

Prosegue il proficuo rapporto con l'Agenzia delle Dogane che ci supporta attivamente per fronteggiare il fenomeno della contraffazione dei nostri prodotti. Allo stesso modo procede speditamente il processo di ammodernamento delle strutture di import-export delle nostre aziende grazie alla diffusione dei più efficienti aggiornamenti come la domiciliazione doganale negli anni passati e ora la certificazione di Operatore Economico Autorizzato che attraverso il Progetto Dogana Facile e grazie all'accordo di programma firmato con l'Agenzia delle Dogane nel 2008 stiamo portando avanti con grande successo e grande interesse da parte delle aziende ad alto tasso di import e di export.

Prosegue l'impegno sul fronte della certificazione per la Direttiva PED da parte di Pascal, società collegata ad ANIMA così come abbiamo dato ulteriore stimolo al supporto alle aziende nella ricerca di finanziamenti a fondo perduto per la formazione attraverso la nostra società Formamec. Sul fronte della formazione abbiamo realizzato anche il Progetto ANIMA Sistemi Formativi per sviluppare ulteriormente l'attivazione di programmi di formazione interna in grado di dare un contributo concreto alla crescita delle aziende.

Nel 2012 il nostro impegno si focalizzerà su due grandi eventi fieristici di primo piano come Mostra Convegno Expocomfort ed Ipack Ima oltre alla consueta presenza all'interno di Macef e di tante altre occasioni di promozione dei settori che rappresentiamo. In particolare la presenza a Mostra Convegno Expocomfort vuole essere un segnale di discontinuità rispetto all'usuale presenza in fiera da parte delle Associazioni di categoria. Grazie anche al supporto di Reed Exhibitions Italia organizzatrice di MCE 2012, quest'anno la presenza di ANIMA sarà caratterizzata dalla realizzazione di uno spazio LOUNGE di 400 metri quadrati nell'area biglietterie del Padiglione 14-18 dedicato alle aziende, agli operatori del settore e soprattutto agli oltre 800 giornalisti italiani e stranieri presenti in fiera. L'Area Lounge ANIMA sarà ricca di contenuti, informazioni, incontri con i protagonisti del comparto Idro Termo Sanitario che faranno di questo spazio una sorta di HUB per la promozione della conoscenza di molte delle tecnologie in cui le aziende basate in Italia sono leader in tutto il mondo.

Il Club della Meccanica si svolgerà nei mesi di maggio e novembre su temi che saranno definiti all'inizio del nuovo anno per tenere alta l'attenzione sull'attualità, mentre a febbraio sarà organizzato da Formamec il "Premio imprese di successo" che lo scorso anno ha visto protagoniste oltre 60 aziende che, grazie alla formazione realizzata nel corso dell'anno, hanno potuto dimostrare un concreto aumento della propria competitività.

Oltre alla formazione, cui la Federazione si dedica ormai da dieci anni, ANIMA ha voluto cercare un partner autorevole per costruire una piattaforma di congiunzione tra Industria e Università. Lo scopo vuole essere quello di aiutare le imprese a crescere attraverso le migliori competenze di business disponibili oggi e a dotarsi dei migliori talenti che le nostre università sfornano ogni anno e che, stagione dopo stagione, vanno ad aumentare la competitività dei nostri concorrenti stranieri. Come alle volte fortunatamente accade, in realtà è stato molto più semplice di quanto ci immaginassimo perché abbiamo subito trovato un partner di altissimo livello perfettamente allineato con le nostre esigenze come SDA Bocconi con cui abbiamo impostato un calendario 2012 di Master profilati per rispondere alle necessità delle aziende della meccanica che rappresentiamo.

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Conclusioni
Non vorrei mettere troppa carne al fuoco, d'altro canto non vorrei tralasciare di far memoria di alcuni punti che stanno a cuore ad Anima ed all'industria italiana. Ne farò un rapido, ma preciso cenno, diretto all'attenzione di chi ha a cuore le sorti dell'industria e di chi governa il Paese. Innanzitutto denuncio con fermezza la necessità di non cedere a ulteriori nuovi aumenti del costo dell'energia elettrica, sia per le famiglie che per le imprese, essendo la soglia attuale invalicabile. Bastino le tasse degli anni a venire.

Le imprese del secondo paese manifatturiero d'Europa pagano l'energia elettrica il 27% più della media dei concorrenti europei e a queste condizioni è difficile per le imprese nazionali, per non dire impossibile, essere competitive sui mercati internazionali.

Mi appello inoltre alla necessità di dare continuità all'iter del regolamento"made in". Apprezzo il pronunciamento della Presidenza polacca che – recito il virgolettato del VP di Confindustria Paolo Zegna - "non sussistono elementi tecnici che impediscano l'adozione della proposta di regolamento e che, pertanto, l'esame tecnico della proposta può considerarsi concluso". Anche se ora, stante la netta contrarietà di buona parte dei Paesi del Centro-Nord Europa, l'unica soluzione percorribile appare quella di un compromesso, affinché il dossier continui ad essere trattato, anziché messo in un cassetto.

Infine, mi permetto di rivolgere un cenno ai responsabili governativi del coordinamento tra le amministrazioni che si occupano di affari esteri e di commercio internazionale, riguardo le nuove sanzioni prospettate per il prossimo gennaio ed afferenti il regolamento di attuazione UE 1245/2011 del regolamento 961/2011 per il settore industriale denominato "oil & gas" ai danni dell'Iran , che ignora le posizioni espresse dalla comunità internazionale contro il proliferare delle armi nucleari. E' inevitabile che la UE inasprisca le sanzioni contro quel Paese, tuttavia, considerando che l'Italia risulta il maggiore danneggiato tra i Paesi europei, è legittima la difesa delle esportazioni nazionali industriali oil & gas in Iran e l'esigenza di introdurre sanzioni non retroattive, ma soprattutto comuni a tutte le imprese a livello internazionale.

La proroga di un anno dell'incentivo del 55% per l'introduzione delle tecnologie Rinnovabili termiche e ad alta efficienza energetica risulta una misura ragionevole per consentirci di studiare un sistema di incentivazione più snello, semplice ed efficace, come potrebbe essere il caso del Conto Energia Termico.

Da ultimo, come cittadino italiano ed europeo, prima ancora che come imprenditore e presidente di questa importante federazione nazionale, saluto con giubilo la ritrovata compattezza dei 26 Paesi dell'Unione Europea. Venerdì 9 dicembre 2011 é una pietra miliare della storia: l'Europa si è unita ed ha gettato le basi per la rifondazione della nuova Europa; è il giorno che ha posto fine a 30 anni di ambiguità britannica nella UE.
Dai dati economici e finanziari che ci accompagnano ora per ora, abbiamo potuto constatare, ancora una volta in questi giorni, che il futuro che ci attende non è roseo, né tantomeno facile. La meccanica a differenza di altri settori ha a mio avviso qualche elemento positivo in più della media italiana, ma questo non può essere elemento di consolazione.

Siamo competitivi, reattivi e positivi verso l'export, mentre sul fronte del mercato interno ci troviamo spesso in una posizione di debolezza, ingessati in pratiche burocratiche inutili e dispendiose, costretti a rincorrere per anni permessi per investire nel nostro Paese.

In queste settimane osserviamo con grande attenzione le misure alle quali tutti dobbiamo contribuire e, al contempo, grande rispetto per la serietà fin qui dimostrata nell'affrontare la situazione di crisi da parte del Governo Monti. Ai Signori Ministri tutti e al Presidente del Consiglio Monti vorrei chiedere di avere sempre presente la necessità di favorire qualunque forma di investimento nelle leadership italiane. In qualunque decisione prendano, su qualunque aspetto sociale, economico ed infrastrutturale siamo certi che le aziende italiane di qualunque settore siano in grado di esprime la stessa eccellenza qualitativa che continuiamo a dimostrare all'estero, anche in questi anni di crisi.

Nel solo 2011, nonostante la crisi, le aziende della meccanica hanno destinato 1 miliardo di euro agli investimenti per migliorare i propri stabilimenti. Potremmo fare anche molto di più se il mercato interno, fermo da vent'anni, ripartisse. Siamo pronti e capaci a far crescere le nostre aziende e il nostro Paese. Sono certo che presto politica e industria riusciranno a parlare la stessa lingua.

Il fine primo dell'impresa è fare bene l'impresa. Poco meno di mezzo secolo fa, sui banchi dell'Università Cattolica mi hanno insegnato che il primo obbiettivo dell'impresa è la sopravvivenza. Strano, ma vero.
Non c'è più alcuno per strada oggi, che voglia negare la crisi economica, che, toccata con mano, abbiamo scoperto essere una crisi di valori. La finanza di matrice anglosassone, si è estesa e, piena di se stessa, si è gonfiata sino ad esplodere e contagiare il mondo.

La banca ha smesso di fare la banca. La politica ha smesso di fare la politica. Si pone allora la domanda: come può l'impresa continuare a fare impresa?

Stiamo vivendo un'epoca storica senza precedenti. La condivisione simultanea e planetaria di eventi globali che scandiscono le ore quotidiane, nell'alternanza tra il giorno e la notte, tra la luce e le tenebre, giorno dopo giorno, anno dopo anno, hanno scatenato un cambiamento apocalittico, che sembra dividere le persone, ma unire i popoli. Oppure dividere i popoli e unire le persone.

Alla luce della crisi globale in atto, noto attorno a me che le persone, la gente sta riscoprendo dentro di sé e negli altri nuovi valori, valori semplici, più autentici, come la famiglia, gli affetti, la salute, il bene, il bene comune, il desiderio, il tempo, la vita. Sono valori – certo, ben diversi dalla borsa valori – che vivono e passano attraverso l'uomo e che gridano al cambiamento, nella ricerca personale e professionale di una nuova consapevolezza. Allora nascono le nuove idee, le azioni, le reazioni e le decisioni che modificano l'organizzazione di un'impresa, di un nuovo governo, l'organizzazione di uno stato e delle relazioni tra stato e cittadino. E si scopre che è importante riallacciare buone relazioni, agire le migliori pratiche, tra lavoro e impresa, tra lavoratore e imprenditore e società civile, tra aziende pubbliche e Stato, tra Stato e cittadino.

E' allora possibile che accada che lo Stato riscopra il contribuente affidabile – di cui lo Stato si fida - ed il cittadino che ritrova fiducia nello Stato - che amministra con onestà e giustizia il bene comune.

Fiducia è la parola magica, fiducia é il bene più richiesto oggi, insieme alla speranza. E' bello sognare, è una storia fantastica.

La fiducia vince la crisi. Buona fiducia.

Buona fiducia e Buon Lavoro Presidente Monti, Ministri della Repubblica e Buona fiducia e buon lavoro a tutti i parlamentari che si dedicheranno alle riforme per la rinascita politica dell'Italia.

Buona fiducia e Buon lavoro anche a tutti voi giornalisti che, facendo il vostro lavoro con onestà intellettuale e integrità morale, ogni giorno avete l'arduo compito di vigilare sul potere. Grazie per il contributo che potrete dare anche voi come individui, come esempi positivi e come giornalisti, per uscire da questa crisi.

Economia, ANIMA, preconsuntivi 2011