Sulla fusione italiani presenti

Sandro Bonomi alla tavola rotonda Enea: "Il Progetto Iter può essere una carta vincente per le imprese italiane".

10 apr 2012

Il Presidente di ANIMA è intervenuto il 5 aprile scorso al convegno organizzato da Enea per parlare di fusione nucleare, una fonte di energia pulita, priva di rischi e a basso costo che potrebbe trovare sviluppi applicativi in un prossimo futuro - speriamo non troppo lontano -, anche grazie al Progetto ITER, International Thermonuclear Experimental Reactor, al quale partecipano alcune aziende italiane.

"Il progetto ITER, promosso da Enea, ha portato alla luce una spiccata capacità italiana: unire le capacità per vincere le commesse. - ha affermanti Bonomi - La partecipazione di alcune aziende sotto forma di consorzio (Ansaldo Nucleare, Mangiarotti e Walter Tosto) è un elemento che va incentivato perché integrare le competenze porta al successo e alla vera competitività". Secondo il Presidente di ANIMA: "La componentistica italiana, dalla caldareria al settore delle valvole, è presente e attiva nel campo nucleare che, al di fuori dell'Italia, continua a suscitare grande interesse e sollecitare nuova occupazione".

"Plaudo al nostro paese al quale riconosco una lungimiranza fondamentale: basti sapere che l'Italia finanzia con circa 800 milioni di euro progetti di ricerca di questa portata", ha ricordato Bonomi nel suo intervento - . Rilevo soprattutto che le nostre aziende sono state capaci di aggiudicarsi, in termini di commesse, una buona fetta dei finanziamenti italiani registrando ordini per circa 500-600 milioni di euro. Siamo stati in grado, in questo modo, di creare valore nel nostro paese, know how e, non ultime, possibilità concrete di occupazione".

Energia, Industria, ANIMA, Enea, Sandro Bonomi, Progetto Iter