Acciaio inox a contatto con gli alimenti: il commento di coltellerie Paolucci

25 mag 2016

l.a.

Dopo 40 anni finalmente è stata adeguata la norma sull'acciaio inox a contatto con gli alimenti, ossia l'art. 37 dm21/3/73, che obbligava a effettuare prove di cessione a 100 gradi centigradi per gli articoli da taglio in acciaio inox. Ora è sufficiente la soglia dei 70 gradi.

«Per garantire la massima tutela della sicurezza alimentare per i consumatori una prova a 100 gradi era totalmente inutile. Ma oltre all'inutilità si aggiunge la beffa per noi italiani - chiarisce Geremia Paolucci, Responsabile Amministrativo di Coltellerie Paolucci. - La norma, tutt'ora, deve essere applicata solo ai prodotti realizzati nel nostro Paese o importati da aziende italiane, mentre i prodotti importati da aziende dell'Unione Europea e dalla Turchia non possono sottostare a questa norma ma devono solo esibire la certificazione rilasciata dalle autorità del proprio Paese». Un aggravio normativo che si traduce in una condizione di favore per i competitor stranieri, di cui le nostre aziende farebbero volentieri a meno.

«Negli altri mercati le prove di questo tipo sono molto più vicine alle condizioni di reale utilizzo del prodotto. Pur mantenendo ampiamente le condizioni di sicurezza risultano meno restrittive sia dal punto di vista dei gradi centigradi che dei limiti sulla presenza di metalli pesanti come ad esempio il cromo. - afferma Liberato Paolucci, Amministratore di Coltellerie Paolucci - Ancora una volta siamo bravissimi a farci del male con le nostre stesse mani».

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