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E-Waste: dove andranno a finire le milioni di tonnellate prodotte nel 2021?
Esiste un sistema di controllo della filiera dei RAEE? 

L’evoluzione tecnologica ha reso gli apparecchi elettronici parte integrante della nostra vita. Tuttavia la velocità con cui produciamo e consumiamo tali apparecchiature fino a renderle rifiuti è insostenibile, sono i dati a rivelarlo: secondo le ultime stime nel 2021 si sono prodotti nel mondo circa 57,5 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Se si pensa che nel 2019 sono stati generati 53,6 milioni di tonnellate di e-waste, in soli due anni, complice anche la pandemia, si è verificato un aumento di quasi quattro milioni di tonnellate di RAEE. Un dato allarmante se si confronta con quello degli anni precedenti in cui dal 2014 al 2019 i RAEE sono cresciuti del 21%, continuando ad aumentare del 3-4% ogni anno. Come precisato dal Global E-Waste Monitor 2020, il rischio è quello di arrivare ad avere 74 milioni di tonnellate di RAEE entro il 2030.

In particolare in Italia la raccolta dei RAEE nel 2021 si è chiusa ancora una volta con numeri in crescita.
I Sistemi Collettivi hanno ritirato e avviato a corretto smaltimento 385.258 tonnellate di RAEE, registrando un +5,3% rispetto al 2020. 

È chiaro che di fronte a questi numeri l’esigenza di un sistema efficiente di smaltimento e riciclo dei RAEE diventa una priorità assoluta ed insieme a questo il controllo e il monitoraggio della filiera risulta essenziale per evitare dispersioni e illeciti, massimizzando il riciclo e la produzione di materie prime seconde certificate.

Concentrandosi proprio sul controllo e il monitoraggio della filiera di smaltimento dei RAEE, i consorzi Ecoped e Ridomus da più di dieci anni hanno dato vita al Disciplinare ECOGuard insieme al Protocollo di Legalità del Consorzio Ecopower.

Entrambi sono stati recentemente riconosciuti dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE) proprio come importanti modelli di riferimento da divulgare ai soggetti interessati operanti nella gestione dei Raee e dei rifiuti di pile e accumulatori.  La direzione riconosce pertanto l'importanza ed i valori etici ed ambientali del Disciplinare Ecoguard che, tramite i controlli documentali ed i sistemi di monitoraggio e audit [...] contribuisce a rendere disponibili per i consorzi materie prime seconde certificate sia a valle che a monte, reinseribili nel sistema produttivo.

ECOGuard è il disciplinare voluto dai Consorzi Ecoped-Ridomus e sviluppato in collaborazione con il TÜV, ente tecnico internazionale di certificazione, il quale ha contribuito alla sua redazione tramite la stesura di una checklist per certificare le procedure di raccolta e trattamento dei RAEE. 

Al fine di evitare illeciti e dispersioni dei RAEE, ECOGuard indica linee guide per tutte le fasi del processo di smaltimento e riciclo delle apparecchiature arrivate al fine vita: trasporto, stoccaggio, trattamento selettivo e trattamento finale, definendo i requisiti vincolanti e sanzionatori, la cui mancata applicazione comporterà l’esclusione automatica delle aziende dal consorzio facendo scattare importanti sanzioni.

Ad esempio il disciplinare impone che, per collaborare con i Consorzi, i rifiuti dalle aree di stoccaggio devono essere trasportati verso gli impianti di Trattamento Selettivo solo con mezzi eruo5 così da ridurre l’inquinamento. Gli impianti di trattamento selettivo devono essere accreditati da ECOGuard e qui i rifiuti devono rigorosamente essere messi in sicurezza, separando i materiali utili da oggetti estranei e sostanze pericolose, così da arrivare senza danneggiamenti agli impianti di Trattamento Finale.  

Durante il loro lavoro, i Consorzi hanno tuttavia riscontrato che il problema spesso non si limita alla sola rintracciabilità, ma è collegato alle infiltrazioni illecite che spesso si verificano nella filiera della gestione rifiuti, per questo motivo è nato il Protocollo di Legalità Ecopower. Il Protocollo di Legalità è l’unico che garantisce il controllo e la tracciabilità dell’intera filiera della raccolta e del trattamento delle batterie al piombo, prevedendo un procedimento di qualificazione di tutti i soggetti che operano a qualsiasi livello, al fine di accrescere sicurezza e trasparenza del sistema e dell’intera attività del Consorzio.
Il procedimento di controllo si sostanzia in due diversi livelli di qualificazione, nell’ambito dei quali i produttori dei rifiuti, gli operatori professionali che gli gestiscono, i fornitori di batterie etc. devono fornire al Consorzio une serie di informazioni, documenti, autocertificazioni, attestazioni ed iscrizioni, volti a comprovarne l’affidabilità e a verificare la liceità dell’attività svolta.

In questo modo i processi indicati da ECOGuard e dal Protocollo di Legalità contribuiscono a rendere disponibili per i Consorzi materie prime seconde certificate sia a valle che a monte, pronte per essere riutilizzate.

Nell’era della sostenibilità, Ecoped, Ridomus ed Ecopower, oltre a rispondere in modo sicuro ad un obbligo, rappresentano strumenti ideali per il marketing reputazionale dei soci. Infatti la garanzia di tracciabilità e di legalità della filiera di gestione dei rifiuti non è solo un problema dei consorzi RAEE. È una condizione imprescindibile delle aziende che puntano ad una leadership sostenibile e deve riguardare, oltre ai rifiuti del post consumo, anche i rifiuti industriali, delle attività commerciali e delle proprie sedi. 

www.ridomus.org
www.ecoped.org

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