La missione, organizzata dall’Ufficio Anima Bruxelles, aveva l’obiettivo di sollecitare un impegno politico e operativo affinché l’Unione Europea offra una risposta concreta alle nuove tensioni commerciali con gli Stati Uniti e alle sfide della transizione ecologica, che rischiano di compromettere la competitività della manifattura europea.
Un Manifesto per un nuovo patto industriale
Durante l’incontro, la Federazione ha presentato il documento “Manifesto della Meccanica 2025 per l’Ue – Un nuovo patto per l’industria italiana ed europea”, frutto di un ampio confronto con le 34 associazioni federate.
Il testo propone tre linee d’azione prioritarie:
«Serve un’Europa capace di fornire risposte operative e non solo politiche» – ha dichiarato Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria – «Le imprese della meccanica hanno bisogno di politiche industriali chiare ed efficaci. Difendere la competitività e il know-how delle nostre aziende significa difendere la capacità produttiva e tecnologica dell’Europa stessa».
Dazi e competitività al centro del confronto
Uno dei temi centrali discussi a Bruxelles è stato quello dei nuovi dazi statunitensi che colpiscono la meccanica industriale e strumentale europea.
A seguito dell’accordo quadro tra Ue e Usa, la Casa Bianca ha introdotto un incremento dei dazi fino al 50% su 407 codici doganali relativi a componenti in acciaio e alluminio, colpendo circa l’80% della produzione dei settori rappresentati da Anima Confindustria.
Secondo la Federazione, questa misura rischia di ridurre la presenza italiana sul mercato americano – primo partner extraeuropeo del comparto – e di compromettere la pianificazione dell’export, già gravata da iter burocratici complessi.
Energia e transizione: equilibrio tra ambizione e realismo
Tra le altre priorità evidenziate dalla delegazione, l’esigenza di un approvvigionamento energetico sicuro e competitivo, condizione imprescindibile per la sostenibilità delle filiere produttive.
Anima ha ribadito la necessità di una transizione ecologica equilibrata, capace di bilanciare obiettivi ambientali e sostenibilità economica.
In quest’ottica, la Federazione propone l’avvio di un Clean Industrial Deal, evoluzione del Green Deal europeo, basato su neutralità tecnologica e competitività, affinché le imprese possano adottare le migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni senza penalizzare la produzione e l’occupazione.
Nuovi mercati e reciprocità normativa
Durante la missione è stato inoltre sottolineato il valore strategico della diversificazione dei mercati di destinazione, attraverso nuovi accordi commerciali con Mercosur, Asia e Africa.
Tali intese, secondo Anima, devono garantire reciprocità normativa, tutela della qualità e rispetto degli standard europei di sicurezza, per contrastare la concorrenza sleale e le importazioni non conformi.
La voce della meccanica europea
Durante la missione è stato inoltre sottolineato il valore strategico della diversificazione dei mercati di destinazione, attraverso nuovi accordi commerciali con Mercosur, Asia e Africa.
Tali intese, secondo Anima, devono garantire reciprocità normativa, tutela della qualità e rispetto degli standard europei di sicurezza, per contrastare la concorrenza sleale e le importazioni non conformi.
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