Lo scorso 2 dicembre, durante il webinar “Confronto tra industria e politica sulle misure e il futuro del Superbonus”, al centro del dibattito, ancora una volta, il Superbonus una misura shock, com’è stata definita dallo stesso Patuanelli nel corso dell’incontro.
Del Superbonus ne avevamo già parlato e snocciolato le possibilità, ma anche le difficoltà per le aziende ad accedervi. È certamente un incentivo che mira a rilanciare l’economia italiana messa a dura prova dal Covid-19, ma che ancora deve limare alcuni aspetti che consentano di riscontrare l’attuazione sperata. Complice la breve gittata temporale dell’iniziativa (in tanti stanno chiedendo di posticipare la scadenza fissata a fine 2021), e l'attuale mancanza di una riorganizzazione degli eco-incentivi in un testo unico che possa portare con sé una visione più organica e strategica degli strumenti di sostegno alla domanda di nuove tecnologie.
(In questo video la registrazione integrale del webinar)
In un momento di confronto, dopo l’intervento del presidente di Anima, Marco Nocivelli, la risposta del Ministro Stefano Patuanelli. «L’idea è nata nella scorsa legislatura e tiene insieme grandi temi» il soggetto è sempre il Superbonus, «come mettere in sicurezza sismica e dare ossigeno ad un comparto che dal 2008 non è riuscito a uscire dalla crisi finanziarie, un comparto strategico per il nostro Paese e poi vogliamo rendere più democratico l'accesso ad un confort e sicurezza dei fabbricati. Il Superbonus è davvero centrale nel progetto di rilancio del paese, nessuno è contrario alla proroga e credo debba essere un prolungamento forte, di anni. Non sono convinto che renderlo strutturale la misura shock sia la maniera giusto per incidere sugli interventi che vogliamo vedere realizzati, perché se ho una misura che è strutturale, quindi valida a tempo indeterminato, posso pensare di rimandare l’intervento. Invece noi vogliamo che venga messo in sicurezza il nostro Paese, e tutti gli immobili, il prima possibile. Avere un arco temporale più ristretto è giusto per misure shock come il 110%. Però è evidente che non può risolversi entro il 2021, così com’è evidente che sia una misura complessa».
Anche l’On. Luca Sut, X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo, ha ripreso quanto detto dal Ministro Patuanelli. «Si è parlato di rendere strutturale il Superbonus, ma al momento l’obiettivo è di prorogarlo al 2023, per garantire l’applicabilità soprattutto sui condomini». Tema per altro toccato anche dagli altri ospiti del webinar. «Ricordo che l’82% dei condomini è stato costruito prima del ‘91, in cui è uscita la Legge 10, la prima a introdurre l’efficientamento energetico in edilizia, e il 98% di questi edifici sono in una classe dalla G alla C, quindi bassa, ed efficientare tramite il Superbonus servirà a portare una riduzione anche dell’80-90% dei consumi».
L'esperienza dei produttori
Hanno poi parlato le imprese, più a contatto con i cittadini che vorrebbero accedere a questi incentivi, ma anche loro in difficoltà. La prima a parlare è Bosh nella persona di Marco Giuseppe Boselli, VP Sales Country Manager Robert Bosch SpA, che ha concentrato il suo intervento sulla cessione del credito a terzi o lo sconto in fattura «Dai primi riscontri raccolti dai nostri clienti, riteniamo che siano due i fattori di maggior successo di questa iniziativa: l’entità sorprendente dell’ecobonus che con il 110% ha generato un effetto “wow” attirando l’attenzione sulla necessità di rendere più efficienti e meno inquinanti le nostre case». Sempre Boselli prosegue «Il secondo è quello di aver reintrodotto lo sconto in fattura, allargando la possibilità di cedere il credito a soggetti terzi, ivi compresi gli istituti di credito che in questo momento possono creare anche un accesso capillare sul territorio e dare la possibilità di usufruirne in modo più ampio. Questo secondo aspetto, in particolare, ha reso immediatamente più fruibile lo strumento dell’Ecobonus, non solo quello del 110%, ma anche quello del 50% e del 65%, rendendo più concreto uno strumento che senza queste possibilità rischiava di non riuscire a “mettere a terra" le potenzialità di rilancio dell’economia oltre a quel risveglio concreto di quel sentimento ambientalista, latente nell’opinione pubblica italiana degli ultimi anni». Ma secondo Bosh esistono dei limiti concreti in questa manovra «La differente periodicità delle detrazioni, le conseguenze di queste differenze di trattamento sui tempi di compensazione fiscale si traduce nella pratica in costi di attualizzazione più alti per gli ecobonus dei 50% e dei 65 % che vengono applicati dai maggiori Istituti Finanziari, incidendo così in modo significativo sul reale valore netto del bonus fiscale al cittadino».
È intervenuto poi Stefano Casandrini, Vice Presidente Assotermica e Corporate Marketing Officer Ferroli SpA che ha parlato di “tiepida partenza” che lascia ben sperare in questo momento di shock. «Il mercato sta iniziando a muoversi solo ora, molte assemblee di condominio non sono nemmeno state convocate perché gli amministratori di condominio si sentivano in deficit rispetto alle domande e alle interpretazioni che avrebbero dovuto fornire ai condomini. Questa incertezza era anche legittima e tutto è rimasto un po’ congelato fino a qualche settimana fa». Un momento di stallo, prosegue Casandrini «Dovuto a mio avviso a tre fattori: il primo è la reazione iniziale che è stata molto tiepida da parte dei soggetti cessionari del mondo finanziario, quali banche e assicurazioni, cioè proprio quei soggetti terzi che erano stati inseriti nel nuovo schema del Superbonus come possibili acquirenti dei crediti, in modo lungimirante da parte del Governo. Il secondo fattore è la necessità di molteplici chiarimenti tecnici, come accade anche normalmente su misure di efficientamento energetico e impiantistica, che si sono sviluppati su più livelli». Ed infine «Il terzo fattore che ha rallentato l’adesione, quindi il fatto di chiamare le imprese per i preventivi, è stato un pregiudizio, il timore e l’incredulità verso il cambiamento e la novità che portano alla paura della fregatura dietro l’angolo».
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