Non solo petrolio. L'Iran ha la più grande riserva di zinco al mondo

I progetti minerari avranno espansione in 10-15 anni

17 dic 2015

Mauro Ippolito-Wings Partners

Articolo pubblicato sul numero di novembre/dicembre di Industria Meccanica

L'accordo sul nucleare iraniano, ratificato il 15 luglio scorso tra Iran, Usa ed Europa (l'accordo dei 5+1), apre la strada all'avvio di intese commerciali rilevanti. Infatti la fine della conclusione delle sanzioni, riporta l'Iran sui mercati internazionali come principale esportatore di materie prime; l'Iran, oltre a essere ricco di petrolio e gas naturale (come il resto dell'area medio orientale), ha anche ingenti riserve di minerali industriali quali rame, zinco, piombo, nonché bauxite (minerale utilizzato per la produzione di alluminio) e minerale di ferro (utilizzato per la produzione di acciaio).

I depositi minerari, pari a circa 50 miliardi di tonnellate (con un valore di 700 miliardi di dollari), risulteranno pertanto cruciali sia per l'economia del paese sia per l'impatto sulle quotazioni dei metalli stessi. In particolare, l'Iran ha la più grande riserva di zinco al mondo e la seconda più grande riserva di rame dopo il Cile; tuttavia l'industria mineraria iraniana, escluso il petrolio e il gas, è molto ridotta nonostante le potenzialità di espansione elevatissime. Basti pensare che delle circa 7.000 miniere esistenti in Iran, solo 4.500 di queste sono operative e le potenziali riserve di minerali ancora non utilizzate sono altrettanto alte (un esempio di quanto detto appare evidente analizzando le riserve di zinco estratte, pari a 5,1 milioni di tonnellate rappresentanti lo 0,5% del totale di riserve del paese).

Per questo motivo, il Presidente iraniano Hassan Rouhani ha pianificato un tour europeo a novembre per incontrare i governi di Francia, Italia e Norvegia al fine di siglare accordi per lo sviluppo di importanti progetti nel paese islamico del valore di 20 miliardi di dollari. Tuttavia, le recenti flessioni delle quotazioni dei metalli industriali disincentivano l'avvio di nuovi progetti almeno nel breve periodo, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di importanti chiusure di attività produttive (Glencore ha dichiarato di sospendere l'output sottraendo dal mercato circa 500.000 tonnellate di zinco e 100.000 tonnellate di rame).

Lo sviluppo di progetti in Iran, pertanto, dovrebbe essere visto come un progetto di medio periodo considerando una piena espansione in un arco temporale di almeno 10-15 anni. Questo dovrebbe consentire anche la sostituzione di miniere al momento economicamente non redditizie, spostando l'asse commerciale in un'area geograficamente strategica trovandosi al centro di due aree industrialmente attive, ovvero Europa e Cina.

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