In quale direzione. La risposta delle aziende all’attuale futuro 

“Fin qui tutto bene”, ma domani? In verità nessuno aspetta i tartari rassegnato come nel celebre romanzo di Buzzati, anzi, tutte le realtà con cui ci siamo interfacciati stanno lavorando per manutenere la loro fortezza, il loro business, cercando di renderlo più efficiente, pronti ad affrontare questo domani così incerto. E il risultato, nonostante tutto, potrebbe non essere così drammatico. Anzi.

22 nov 2022

Illustrazioni di Laura Pittaccio.

Incertezze politiche e costi crescenti di shipping rendono meno competitivo delocalizzare.
Francesco Menini, Head of investment advisory at Banca Profilo

Sappiamo che dobbiamo avere un piano B sempre attivo, per questo non abbiamo smesso di investire, perché abbiamo capito che il cambiamento e la capacità di cambiare devono essere strutturati, non possono essere improvvisati nell’emergenza.
Alberto Favero, Direttore generale di Baxi

La chiusura del mercato russo ci costa dal 15 al 20% Del nostro fatturato. Abbiamo colleghi in russia ed è difficile spiegare, anche se giusto, perché non possiamo più fare business con loro. Il sesto pacchetto di sanzioni ha colpito praticamente tutte le nostre aree merceologiche e di quel 20% ci resterà un 2-3%. È una grossa perdita.
Alberto Zerbinato, Ad di ICI Caldaie

Si stanno concretizzando degli elementi di disturbo anche se le emergenze che si sono susseguite finora sono state tutte gestite. Più passa il tempo però, più lo scenario diventa complicato e i fattori negativi si sommano.
Elena Ferrarese, Head of Italian equity di Amundi Sgr

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